“Procedura Semplificata di Composizione Assistita della Crisi”
Una risposta urgente, e semplificata, alla crisi delle PMI
Il CERSIG-Centro di Ricerca sulle Scienze Giuridiche della Link Campus University ha aderito ed ha collaborato alla proposta di legge elaborata dal Centro di Ricerca CRISI dell’Università degli Studi di Torino, assieme all’Ordine dei Commercialisti di Torino, all’Ordine degli Avvocati, e della Fondazione Piero Piccatti e Aldo Milanese.
Alle PMI in crisi da emergenza COVID viene proposto un nuovo strumento agile e rapido per ristrutturarsi ed evitare il fallimento, mediante la negoziazione di accordi con il ceto creditorio e, più in generale, con i vari stakeholders, salvaguardando così il valore produttivo, sociale ed erariale dell’azienda e tutelando i livelli occupazionali nel drammatico scenario di crisi globale.
In linea con le misure di composizione assistita della crisi previste dal decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14 (“Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”, c.d. CCII), e nelle more della sua entrata in vigore a pieno regime.
L’emergenza sanitaria, sta producendo effetti pesantissimi, ed in alcuni casi devastanti, su tutte le PMI, che rappresentano comunque oltre il 95% del tessuto economico italiano.
La generalità delle imprese- ricordano i promotori-subirà gli effetti di un incremento sensibile dei costi (conseguenti all’adozione delle misure igienicosanitarie) che andrà a sommarsi ad un calo significativo del fatturato (a causa delle limitazioni dell’attività, dell’annullamento di ordini, etc.): il che comporterà la necessità per le imprese di assorbire perdite rilevantissime che saranno solo in minima parte mitigate dal ricorso agli ammortizzatori sociali ed alle provvidenze previste dalla legislazione di emergenza.
Le forze delle Sezioni fallimentari dei nostri Tribunali saranno palesemente insufficienti a gestire il sovraccarico di procedure concorsuali minori che inevitabilmente si genererà nei mesi a venire.
Mentre, le attuali procedure di concordato si riveleranno ancor più inidonee a gestire l’eccezionale situazione in atto, soprattutto per le PMI.
La composizione assistita della crisi, consentirà a tutte alle imprese che abbiano risentito della crisi generata dall’emergenza epidemiologica di COVID-19, ma che presentino pur tuttavia prospettive per essere riorganizzate e restituite al mercato, di attivare processi di negoziazione della crisi d’impresa più agili e meno costosi.
Innanzituttuo con la creazione di OCRI (organismi di composizione della crisi d’impresa ) semplificati (rispetto a quelli attualmente previsti dall’articolo 16 e seguenti del CCII), al fine di assicurare alle PMI ridotti costi di gestione e maggiore agilità della procedura. In particolare, si è provveduto a:
a) Snellire l’organico, allargando (pur nel rispetto dei requisiti di competenza e indipendenza) il novero dei professionisti abilitati a svolgere le funzioni di negoziazione e composizione;
b) Introdurre meccanismi più agevoli di accesso alle misure protettive, al fine di evitare un eccessivo sovraccarico dei Tribunali e rendere la procedura complessivamente più celere;
c) consentire il regolare adempimento delle obbligazioni e favorire la liquidità, prevedendo che non siano revocabili i pagamenti effettuati da debitore, funzionali al mantenimento della continuità dell’impresa e sorti anche anteriormente all’avvio della procedura di composizione assistita della crisi;
d) estendere alle falcidie pattuite in sede di accordo di composizione assistita della crisi, lo stesso trattamento fiscale già previsto per i piani attestati di risanamento
Qui sotto allegato, il testo della proposta e le ragioni del suo articolato
Procedura Semplificata di Composizione Assistita della Crisi